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Pozycja Diritto alla pace, giustizia e “guerra giusta”Dammacco, Gaetano (Wydawnictwo Naukowe Uniwersytetu Szczecińskiego, 2020)Oggi esiste la terza guerra mondiale a pezzi (papa Francesco), contro le attese nate dopo la caduta del sistema bipolare. I conflitti oggi sono guerre di quarta generazione, in cui sono cambiati i soggetti e lo scenario geopolitico. Le guerre pongono il problema del rapporto con la pace e con la giustizia. Il diritto alla pace (come diritto umano e come valore costituzionale) non è ancora riconosciuto: questo diritto renderebbe illegittime tutte le guerre. Il diritto alla pace richiede l’eliminazione delle ingiustizie, generate dalle guerre giustificate da ragioni e parole deviate. Vi sono parole, come pace e giustizia, che non possono avere un significato relativistico perché esse esprimono un valore superiore, esprimono il “giusto”. La legittimazione della guerra (ius ad bellum) e le regole di condotta (ius in bello) interessano diversi settori (teologico, filosofico, storico, giuridico). Il cristianesimo costituì un punto di svolta circa il tema della “guerra giusta”. L’illuminismo iniziò la riflessione sul valore della pace in modo parallelo alla mentalità comune, per cui la guerra prescinde da ogni valutazione morale e serve solo per conseguire altri obiettivi politici (Clausewitz). Questa concezione nel secolo XX ha prodotto disastri drammatici, generando due guerre mondiali e altri violenti conflitti armati. Il tema della guerra giusta nel secondo dopoguerra ha impegnato pensatori e teologi. Nel mondo laico di particolare interesse sono le posizioni di Norberto Bobbio (sostenitore del pacifismo giuridico) e di Michael Walzer (la guerra giusta come difesa per necessità). Queste idee sono rappresentative e importanti ma limitate, perché non tengono conto dei valori religiosi. I valori religiosi sono importanti per costruire la pace anche secondo il Vangelo. La riflessione sulla guerra giusta nel cristianesimo fu avviata da Sant’Agostino e fu proseguita da San Tommaso d’Aquino. Ma le guerre attuali vogliono uno sviluppo della riflessione anche sulla base del magistero pontificio (Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco), dal quale vengono alcune indicazioni: la guerra è sempre ingiusta, la guerra di difesa è giusta se per difendere l’uomo, i suoi diritti e il bene comune. Le religioni hanno il compito di costruire la pace attraverso il dialogo.Pozycja Laicità dello stato e autonomia della chiesa: la promozione del bene comune al tempo della pandemiaDammacco, Gaetano (Wydawnictwo Pallottinum, 2020)Celem niniejszej pracy jest analiza idei świeckości państwa oraz autonomii Kościoła w kontekście problemów spowodowanych kryzysem pandemicznym, który przejawił się przede wszystkim na polu sanitarnym, społecznym, ekonomicznym i religijnym. Stawiamy pytanie, jakie nowe wyzwania generuje pandemia i jakie zobowiązania stawia przed Kościołem i państwem. Staramy się w sześciu krokach wykazać, że ochro#na „wspólnego domu” stała się celem aktywności społecznej w duchu nowego personalistycznego humanizmu: 1. Pandemia jako część naszego życia i życia Kościoła, 2. Pandemia jako czynnik ujawniający niespójność społeczeństwa (między solidarnością a egoizmem), 3. Poczucie laickości i autonomii w czasie pandemii, 4. Pandemia i globalizacja jako zjawiska generujące kryzysy gospodarcze i społeczne: „później wszystko będzie inaczej”, 5. Nowe wyzwania dla społeczeństwa i Kościoła: wolność wyznania, prawa człowieka, praca, rodzina, ochrona ubogich i słabych, 6. Ochrona „wspólnego domu” jako cel dążeń społecznych w duchu nowego humanizmu.