Szczecińskie Studia Kościelne, 1991, nr 1
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Przeglądaj Szczecińskie Studia Kościelne, 1991, nr 1 wg Autor "Wittlieb, Marian"
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Pozycja Chrześcijanin Dietricha BonhoefferaWittlieb, Marian (Szczecińskie Wydawnictwo Diecezjalne „Ottonianum", 1991)Questo che possiamo denominare „l’atacco dei Bonhoeffer alla religione” non significa l’abbandono della religione in quanto tale. Tutti i teologi moderni i quali si occupano della problematica bonhoefferiana sono d’accordo sul nucleo della sua dottrina: il cristocentrismo. L’essere di Cristo diventa pertanto la chiave di volta di tutta la comprensione del rigoglioso pensiero teologico del Bonhoeffer. L’antropocentrismo, cioè il movimento attuale nel pensiero teologico e filosofico entro il quale si trova il pensiero bonhoefferiano non è un fenomeno nuovo. Dal escatologesimo esagerato del passato s’è sviluppata una prospettiva più incarnazionale nella quale Dio si vede nel suo piano presente tra gli uomini per mezzo del Figlio e nella persona del Figlio. Il Concilio Vaticano II ha evidentemente sanzionato questo „nuovo” atteggiamento. I cattolici come cattolici della Chiesa postconciliare cercando la santità della vita si dedicano agli affari del mondo. Cosi’ allo stesso tempo provano che la religione non è soltanto la „prognosi” di un futuro sconosciuto, ma un vivere realisticamente nel presente, un agire come Cristo con Dio per gli altri. Un atteggiamento „mondano” nel senso datoci dal Bonhoeffer non distrugge il cristianesimo, ma lo rafforza nel senso positivo e profondo in cui cognizione della morte e della risurrezione è sempre presente. Il Bonhoeffer scaccia la separazione tradizionale tra il sacro e il profano: in Cristo non è possibile separare le realtà di Dio e del mondo. Le due cittadinanze dell’uomo devono essere armonizzate, perchè le realtà profane e le realtà della fede hanno origine dal medesimo Dio. Si potrebbe considerare il Bonhoeffer come un grande ecumenista, un precursore per eccelenza del Concilio Vaticano II. Per questo il Bonhoeffer merita di non essere dimenticato come quello che desiderava „ut omnes unum sint”.Pozycja Teologia biblijna ST: onomastyka biblijnaWittlieb, Marian (Szczecińskie Wydawnictwo Diecezjalne „Ottonianum", 1991)Pozycja Wyrocznia zbawienia: Dt-Iz 41, 8-13 i Stela ZakiraWittlieb, Marian (Szczecińskie Wydawnictwo Diecezjalne „Ottonianum", 1991)Die Analyse von zwei ähnlichen Texten, dh. von Dt-Is und Stela von Zakir bezeugt die harmonische Weise von Teilnahme des biblischen Autors in der Kultur der damaligen Welt. Der Prophet schöpft aus der allgemeinen literarischen Erbschaft der Menschheit, der u.a. die priesterliche Heilsorakel entstammt. Auf eine verständliche und lesbare Weise für den Menschen im bestimmten Punkt der Geschichte hilft er ihm Pläne Gottes und Zeichen der Zeit zu begreifen. Der Vergleich von dem biblischen und ausserbiblischen Text bildet den „menschlichen” Aspekt der literarischen Werkstatt des biblischen Autors.