Częstochowskie Studia Teologiczne, 1979, T. 7
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Pozycja Duszpasterstwo w ujęciu ks. Karola Dębińskiego (1858-1943)Kamiński, Ryszard (Częstochowskie Wydawnictwo Archidiecezjalne "Regina Poloniae", 1979)Là pastorale di C. Dębiński si é formata in base al risultato di tre fattori: la formazione teologica pastorale del Autore, i concetti che gli erano noti della teologia pastorale nell’Occidente e i bisogni locali. Il confronto fra le opinioni di Dębiński ed i concetti pastorali in Occidente permette di scoprire molti elementi comuni anzitutto per quel che riguarda le premesse generali. Invece C. Dębiński ha completato il suo concetto con gli elementi vivi ed attuali allora in Polonia. C. Dębiński sequendo la voce della sua epoca accetava ufficialmente l’opinione che il pastore d’anime é il soggetto dell’attività pastorale, mentre l’oggetto sono i fedeli; ma da rilevare che egli ha anche visto la necessità e il beneficio dell’impegno dei laici. Egli era convinto che una pastorale parrocchiale ben fatta richiedesse l’attivizzazione dei perrocchiani. La possibilità di un’attività piu ampia era da lui vista nello organzzazioni religiose. Inoltre pensava che nella parrocchia ci dovesse essere un gruppo di laici, si quali il parroco affidasse dei compiti speciali. Nonostante l’Autore avesse sottolineato la necessità di impegnare i laici, egli tuttavia seguiva conzezioni dei tempi, affidando cosi ai laici un ruolo ausiliare di appoggio nell’attività pastorale. Dębiński concepiva i mezzi dell’azione pastorale come continuazione del triplice ufficio di Cristo: profetico, sacerdotale e pastorale. Per quanto riguarda il fine dell’attività pastorale per l’Autore esso consisteva nel consequire la felicità eterna. Ci sono però anche accenni al fatto che bisogna preocuparsi alla felicità temporanea e che nalla pastorale bisogna tener conto dell’uomo totale, con i suoi bisogni non solo religiosi e morali, ma anche materiali e culturali. Un importante punto di riferimento pastorale é la parrocchia. In essa si svolgono le azioni pastorali. Sembra che Dębiński avesse sulla parrocchia una visione molto ampia, perché parlando della parrocchia la intendeva come un centro amministrativo ma anche come un grande famiglia della communita legata attraverso la fede, la vita sacramentale e il servizio di carità. Dębiński sottolineava la necessità dell’influenza del padre spirituale. Perciò in lui acquista grande importanza il problema della personalità del sacerdote e della sua formazione. L’Autore propone la creazione di un clima adequato fra i sacerdoti che lavorano in una parrocchia; tale clima dobrebbe essere basato sull’aiuto e la cordialità reciproca. L’Autore fa dipendere l’efficacia della pastorale in gran parte dalla conoscenza dei parrocchiani. Tale conoscenza egli la intende estesa a tutti gli aspetti dell’esistenza dell’uomo. Um importante ruolo nella conoscenza dei parrocchiani é attribuito alla visita annuale alle famiglie, la cosi detta „kolęda”. Dębiński legava il rinnovamento della vita religiosa delle parrocchie e dei singoli parrocchiani all’efficacia dell’insegnamento, della catechizazione, del buon funzionamento delle biblioteche parrocchiali etc. Di una grande efficacia per la vita religiosa dell’uomo so rivela la spiritualità connessa alla santa liturgia. La Santa Messa, i sacramenti e li funzioni parrocchiali devono occupare il posto più importante nel lavoro pastorale. Nostro autore ha sottolineato che ci sono bisogni comuni a tutti i fedeli, ma ci sono anche altri bisogni specifici di alcume persone oppure di alcuni gruppi, per i quali, in sequito alle loro condizioni di vita, non può essere sufficiente la normale assistenza pastorale. Per estendere l’assistenza pastorale anche a queste persone o gruppi, é necessario realizzare una pastorale specializzata, con i metodi ad essa adeguati. C. Dębiński prendendo la considerazione il bisogno di concretezza propone qualque forme di pastorale specializzata: la pastorale delle organizzazioni religiose, dei vari gruppi professionali, delle emigrazioni stagionali, del personale di sevizio adetto alla Chiesa e consiglio parrocchiale, dei chierichetti, delle vocazioni sacerdotali e religiose, dei malati, deglii alcoolizzati e la pastorale missionaria. I suggerimenti di C. Dębiński non abbracciano tutti i problemi che sono diventati oggi l’ogetto della pastorale specializzata. Ma ai suoi tempi in Polonia questi problemi erano brucianti. L’elaborazione della pastorale di Dębiński rende possibile una compresnsione migliore dell’attività pastorale della Chiesa nel passato, ed anzitutto in Polonia. Inoltre si può constatare che molte sue indicazioni pastorali sono ancora attuali, dopo il Concilio Vaticano II.