Polonia Sacra, 1998, R. 2 (20), Nr 3 (47)
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Pozycja Ezechielowa rzeka wypływająca ze Świątyni (r. 47). Aspekt geograficzny i budowa literackaHałas, Stanisław (Wydawnictwo Naukowe Papieskiej Akademii Teologicznej w Krakowie, 1998)La visione di Ezechiele sili fiume che scaturisce dal Tempio è presentata in modo più plastico e suggestivo che qualsiasi altra imm agine biblica analoga, che presenta un cambiamento del deserto nel terreno verde. Analizzando più dettagliatam ente i suoi vocaboli che si riferiscono all’aspetto geografico, cioè acqua, fiume, mare vediamo, che il suo autore è molto interessato proprio di questi term ini: li impiega con maggiore frequenza e m ette nelle costruzioni letterarie più elaborate. Così dipinge la sua immagine suggestiva di un potente fiume tem porale (uadi) che aum enta velocemente e porta nel Deserto di Giuda e nella valle del Mar Morto grandi quantità dell’acqua, tanto preziosa in questi terreni aridi. L’acqua produce subito un cambiamento splendido di tutto il deserto, incluso il M ar Morto, in una vastissim a oasi, piena di alberi fruttiferi e il M ar Morto stesso diventa un bacino pieno di acqua dolce e di buoni pesci. Ciò crea le condizioni di vita molto favorevoli agli uomini, che popoleranno tu tta la zona. L’immagine dell’acqua, che proviene dal nuovo Tempio gerosolimitano, illustra in modo suggestivo l’attività di Dio verso tutto il suo popolo. Il suo influsso è del tutto positivo e benevolo. Porta la guarigione, la gioia e la vita. Mi sono occupato anche delle due interpretazioni bibliche di quest’immagine di Ezechiele che sviluppano il suo messaggio teologico. La prim a si trova nella versione dei LXX. Si può vedere, che il suo traduttore è meno attento all’immagine geografica e dimostra la tendenza alla teologizzazione. Più che immagine geografica egli sottolinea l’attività vivificante di Dio verso il suo popolo. L’autore dell’Apocalisse continua la stessa direzione e m ette sulla riva del fiume l’albero della vita, che si trovava nel paradiso biblico (Gen 2, 8). Anche il fiume diventa divinizzato ed em ana la luce divina. Esprime così il carattere eccezionale dei doni escatologici.