Colloquia Theologica Ottoniana, 2004, nr 1
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Pozycja Sprawozdanie z sympozjum „Archeologia a Biblia”. UKSW - Warszawa - 13.V.2004Briks, Piotr (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)Pozycja Znaczenie sensus fidei w KościeleSiwecki, Leon (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)Il senso della fede è presente all’interno della comunità dei cristiani come una intuizione o comprensione della fede. Esso fa sì che i membri della Chiesa riescano a intuire la rivelazione di Dio e la dottrina della Chiesa come conforme alla verità divina. Questo carisma o capacità di discernimento viene dato a tutta la Chiesa dallo Spirito Santo ed è uno dei modi con cui i fedeli testimoniano la loro fede e scoprono la tradizione della Chiesa. Il senso della fede nasce dall’esperienza cristiana di partecipazione e condivisione della vita della grazia e permette di avere una comprensione sempre più grande del mistero che la sola intelligenza riflessa riesce a proporre. La riflessione si articola in sei punti essenziali. Dopo gli elementi introduttivi riguardo la terminologia e la storia, la seconda questione illumina la natura del sensus fìdei, che possiamo descrivere come la capacità di riconoscere l’esperienza intima dell’adesione a Cristo e di giudicare tutto, in base a questa intelligenza. Il terzo ha per oggetto la questione dell’essenza del consensus fìdelium. Il „senso della fede” che pur avendo la propria importanza in teologia, dev’essere preso in considerazione con una certa cautela. Nella quarta questione si rievoca la problematica dell’„autorità dottrinale” dei fedeli. Si cerca di spiegare che il „senso della fede” è tutt’altro dell’opinione pubblica oppure del referendum. Il quinto punto tocca il problema delle relazioni tra il Magistero e il „senso della fede” Quest’ultimo dev’essere sempre collocato nel contesto del Magistero della Chiesa. Da tutte le riflessioni risulta (la sesta questione) la necessità di promuovere la cultura religiosa dei laici perché comprendino sempre meglio come giudicare „le cose” della fede alla luce dello Spirito di Verità.Pozycja Błogosławieństwa na nowo odkryteCharytański, Jan (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)Pozycja Podróże po Egipcie faraonówBriks, Piotr (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)Pozycja Źródła personalizmu chrześcijańskiegoSienkiewicz, Edward (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)Pozycja Między pokorą a pychą wobec natury. Czy bać się żywności genetycznie poprawianej?Dyk, Wiesław (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)In diesem Artikel werden die Grenzen des menschlichen Eingreifens in die Natur erwägt, insbesondere die Triftigkeit der Herstellung von genetisch modifizierter Nahrung. Die Hauptidee des Artikels kann man in der folgenden These ausdrücken: Der evolutionsgemäß Standpunkt der Natur gegenüber berechtig zwar den Menschen zu genetischen Manipulationen, aber nur im Rahmen der evolutionsgemäß Logik, das heißt sie dürfen sich nie gegen die Natur richten, es dürfen auch nie wirtschaftliche Argumente und technische Möglichkeiten über die Triftigkeit der Herstellung von genetisch verbesserter Nahrung entscheiden.Pozycja Rozważania o istocieTrąbka, Jan (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)About an essence. To discuss the undefined problem of an essence there were devoted five chapters. In the first three tried to describe its idea as the externally observed, objective - sensualistic features. In the last ones there decided to consider the subjective and experienced notions of an essence. Its comprehension required to include necessarily problem of consciousness. Its including into deliberating not only enable thinking of the essence from the microscopic, wave-quant point of view, but also allowed looking for it outside the brain i.e. in the stereo-consciousness of the universum.Pozycja Izraelskie Sanktuaria okresu przedkrólewskiegoBriks, Piotr (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)Pozycja Modlitewny lament Hioba in articulum mortis (Hi 30,20-23)Posadzy, Andrzej (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)Il lettore attento dell’Antico Testamento si confronta quasi immediatamente con un fenomeno che non può sfuggirgli e che quanto meno lo stupirà: nella Bibbia ebraica, con l’eccezione del Salterio, è molto rara la preghiera come espressione di devozione privata. Forse per spiegare questa realtà basta dire che tutta la vita dell’Ebreo, privata o pubblica, è un’incontro con Dio. L’uomo ebraico antico è molto realista e piuttosto estroverso, sembra aver poco tempo per la vita interiore e per la pietà ad essa connessa. Contrariamente agli altri il libro di Giobbe si potrebbe definire tutto una preghiera. Dentro di esso si ne troviamo diverse: la preghiera serena e pura, preghiera drammatica, gli inni di lode, la preghiera diretta a Dio. Una delle più belle incontriamo nel capitolo trentesimo del Libro (30-20-23). È una preghiera in articulo mortis dell’ora della verità su Dio e su l’uomo: è una preghiera di «agonia», di lotta che si conclude nella pace silenziosa e adorante dell’uomo. Giobbe descrive la sua situazione presente in cui lui è umiliato e deriso, osteggiato e abbandonato da tutti, pieno di sofferenze e angosce spirituali e corporali ma il responsabile di tutto questo soffrire è Dio, chi è diventato un nemico crudele. Dopo che il lamento e la supplica di Giobbe diventano accusa, ma non mai bestemmia. Giobbe non trova facile rifugio, ma non sa staccarsi dal suo Dio. Vede invece che la sua preghiera è inutile: Dio tace e sembra assente. Anzi sembra scagliare il mondo stesso coi suoi elementi sconvolti (il vento e la bufera) contro un povero uomo. Il problema è del dolore vissuto dentro la fede in Dio anche questo è primo motivo di parlare con Dio nel lamento. Giobbe, nei vv. 20-23, rimane solo nella scena per ricordare il tempo passato felice, poi si lamenta della sventura ora presente in netto contrasto con il passato. Giobbe sente il dolore fisico nella carne e ossa e nelle viscere, la pena oscura dell’anima, l’angoscia della morte e sopratutto l’ostilità di un Dio divenuto carnefice.Pozycja Historyczne Megiddo a apokaliptyczny HarmagedonBriks, Piotr (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)Die über 100 Jahre dauernden archeologischen Untersuchungen beweisen wie gross und mächtig die Stadt in Laufe ihrer Geschichte war. Die ersten Spuren der Besiedlung sind auf den ó.Jahrtausend datiert, die letzten auf die persische Periode ca. 500 Jahre v.C. Megiddo dank der besonders günstigen Lokalisierung (am Rande der sehr fruchtbaren Ebene und an der Kreuzung der wichtigsten Wegen dieser Region im Altertum) hat sich in eine sehr reiche und bedeutende Stadt entwickelt. Von seiner Bedeutung bezeugen die in allen Archiven der Nachbamländer bewahrten Texten. Die bekanntesten von ihnen sind die Beschreibung des Krieges des Pharaos Tutmoses III gegen König von Megiddo und die Briefe vom Megiddo König an Pharao Amenhotep III und IV, in denen wird über die Gefährdung von der Seite der gewissen Labayu (König von Sichern) berichtet. Die zahlreiche Batalien, die bei Megiddo stattfanden, wurden wahrscheinlich zum wichtigsten Grund, warum der Verfasser der Offenbarung eben die Stadt als ein Symbol der letzten Krieges auserwählt hat. Der Artikel stellt die Grundriss der Geschichte von Megiddo, archäologische Sehenswürdigkeiten und versucht aufgrund der Geschits- und Textanalyse auf die Frage nach der Bedeutung des apokalyptischen Harmagedon zu antworten.Pozycja Odpowiedzi na 101 pytań o Psalmy i inne PismaZaklukiewicz, Tomasz (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)Pozycja Znamiona duchowości laikatu. Studium analityczne pism Marii Zofii SzymanowskiejWejman, Henryk (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)L’analisi di un certo numero delle lettere di Maria Zofia Szymanowska (1901-1983) ci permette ricostruire la sua spiritualità Questa spiritualità caratterizza: infinita fiducia a Dio, il pronto ad aiutare i prossimi e l’amore della Vergine Maria. Per questo Maria Zofia Szymanowska è grande testimone dei valori evangelici per l’uomo contemporaneo.Pozycja MariologiaSienkiewicz, Edward (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)Pozycja Zagadnienie globalizacji religijnej w nauce Towarzystwa Teozoficznego. Część IIWańka, Andrzej (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)The aim of this article is to give an answer to a question: is the Theosophical Society given project of creation new world „overreligion", and if so, then which ones are her bases and character? I intend to read out Theosophical intention of religious globalization from religiological science point of view, in the context of theosophical system, at help of method of critical analysis of sources and systematizations of contents, which in the theosophical teaching qualify and base idea of religious globalization and to extraction from them of conclusions. On the basis of passed analysis, of the elements of theosophical project of global religion, I reached, that the Theosophical Society intends with proposal of solution of matter of lack of agreement of religion on the way their unification in one superior, total world religion, which I named pan religion. This pan religion would have to base an all of existing till now religions. It would have to be extremely universal and inseparably connected with situation of universal brotherhood of mankind. Because it would have to possess of absolute character and free from limitations of present religions (for example: lack of unity of confessors, doctrinal differences, aspectual forms, etc.). Basic foundations making possible to Theosophical Society formulating of pan religious aims are: acknowledgement of worldwide dualism of all religions, acknowledgement of equality and internal unities of all of religions and acknowledgement of absolute character of theosophy, which would have to be esoteric essence of all religion. Main mechanism pan religious unification lies on reinterpretation all of world religions according to Theosophical principles, on the way of removal from them unwanted elements and to realization new - theosophical, hermeneutics of these religions. The conclusion of this article is ascertainment, that pan religious intends of modem theosophy lies not on attempt of creation of the new religion, or straight line fusion of all of existing religions, but on something considerably more, on process of the reduction of all of the religions to the level of the theosophy and to introduction theosophy, as only one and universal religion. Consequence of this kind of idea of unification of religions is replacement existing pluralism of religions by theosophy. Theosophical project religious globalization shows to be kind of new, completely total, religious paradigm, intend to the world domination.Pozycja 20 lat Nowicjatu Towarzystwa Salezjańskiego w Swobnicy 1983-2003Wąsowicz, Jarosław (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)Pozycja Komunikacja kaznodziejska w świetle eksperymentalnej psychologii społecznejKrok, Dariusz (Wydział Teologiczny Uniwersytetu Szczecińskiego, 2004)The aim of the present article is an attempt to present preaching communication within the field of experimental social psychology. Drawing on theological and psychological definitions of a sermon the article lays out key goals of preaching and ways that a priest can manage the process. It concentrates on the psychological aspects of sermons and tries to explain the main factors included in the process of preaching communication: sender, message, channel, and receiver. The features of these factors influence the level of persuasion and determinate the changes of attitudes in human communication. In addition to presenting persuasive communication, the paper provides examples of persuasion theory and research with reference to the field of preaching. A very interesting idea of analyzing religious and moral information comes from using the elaboration likelihood model which is nowadays considered the most influential theory of persuasion and attitude change. Finally, the article focuses on a potential adaptation of a model of the language attitudes process to the issue of sending and receiving sermons. Taking into account three crucial factors: speaker, hearer, and responses, the model appears to be an appropriate framework for creating new theoretical and empirical perspectives within preaching situations.